
ABOUT
Plastic is a global problem and each of us can become part of the solution.
Plastic was invented in the late 1800’s. Since it’s invention, over 8 billion metric tons have been globally produced and more than 50% has been discarded or incinerated. This number is constantly growing: over 322 million metric tons are produced each year, and 8 million metric tons end up in our oceans. This is threatening the health of the marine ecosystems and sea-life. All plastic that is not properly disposed of is toxic in nature, not only at sea but on land. The invention of this class of materials was revolutionary and still today polymers are essential in many industries and goods. While researchers are constantly developing biodegradable polymers, what can be done to lessen the burden of oil-based plastics on the ecosystems? Today plastic trash is one of the biggest resources available: when transformed plastic has huge possibilities and potentials.
We need to embrace the power of design and acknowledge the impact it can have. Ro Plastic Prize wishes to unite the design community in the challenge to use plastic waste before it reaches the oceans and to promote the next generation of design. Re-using, recycling and reinventing plastic are the challenges that this prize wishes to bring to the global design community.
THE INTERNATIONAL PRIZE
CATEGORIE DI PREMI
PROGETTO
CONTESTO
Il design è un processo prima di diventare un prodotto. Sappiamo che i sistemi lineari non sono più sostenibili, soprattutto con l’avvento e l’uso diffuso di materiali sintetici e compositi. L’economia circolare sembra essere l’unico modo compatibile per contrastare l’elevata domanda di risorse limitate per una popolazione in crescita. Il nostro obiettivo generazionale è imitare i cicli della natura di nascita, crescita, morte e rigenerazione, che nella vita delle nostre cose significa concezione, sviluppo del prodotto, produzione, distribuzione, utilizzo, smaltimento e rigenerazione. In una parola: design migliore. Gli oggetti a basso costo sono progettati per avere una vita breve e questo ha modificato il modo in cui percepiamo gran parte di ciò che usiamo. La tentazione di avere cose nuove ha sostituito il nostro affetto nei loro confronti. Nell’ultimo decennio la plastica è passata dal materiale preferito a un ingrediente critico e dannoso. D’altronde, nell’immaginario collettivo, la plastica riciclata è povera, brutta e di second’ordine. In una parola, è uno spreco, e tale dovrebbe rimanere. In realtà è una risorsa abbondante e la sfida è ingegnerizzarla in materiali e prodotti che siano belli, funzionali ed ecologici. Il buon design è il modo migliore per invertire l’approccio dei consumatori ai beni riciclati. Si può fare.
SFIDA
Il Premio vuole portare la plastica riciclata nella nostra vita quotidiana, nelle cose che usiamo in casa e all’aperto, negli spazi privati e pubblici. La plastica è una straordinaria classe di materiali dalle infinite potenzialità di utilizzo e riutilizzo. Solo il 2% della plastica riciclata diventa qualcosa di nuovo. Come possiamo coinvolgere la comunità del design a preferire questa abbondante risorsa alla plastica vergine?
TESSILI PER LA CASA
CONTESTO
Dopo il petrolio, l’industria tessile e dell’abbigliamento è il più grande inquinatore al mondo. Le norme di sicurezza possono rendere gli additivi chimici una sfortunata necessità, con la conseguenza indesiderata di ostacolare il riciclaggio e il riutilizzo di questi materiali. La quantità di rifiuti tessili, sia pre che post-consumo, è in costante crescita ogni anno, con numeri che raggiungono miliardi di tonnellate, che rappresentano il 20% degli scarti di produzione globali. Il più grande ostacolo da superare, nella nostra coscienza collettiva, è l’idea che i tessuti sostenibili siano meno attraenti e performanti rispetto a quelli convenzionali. Proprio come nel settore della moda, gli arredi per la casa a basso costo prodotti in serie sono diventati mainstream e la voglia di sostituire ciò che potrebbe essere riparato o rinnovato è diventata un luogo comune. I tessuti usati per interni contribuiscono più di quanto le persone capiscano al nostro benessere, tuttavia, sebbene non siamo disposti a scendere a compromessi sullo stile, inavvertitamente scegliamo arredi pericolosi sia per noi che per l’ambiente. Solo per i tappeti, in Europa, ogni anno vengono scartati circa 1,6 milioni di tonnellate di materiale per tappeti post-consumo, il 60% finisce in discarica, il 38% viene incenerito e solo il 2% viene riciclato. Come possiamo produrre tessuti belli, funzionali, sani e riutilizzabili?
SFIDA
Progettare tessuti sintetici riciclati senza l’aggiunta di colle o sostanze chimiche pericolose.
Per ridurre il livello di tossicità, rispettando e rispettando gli standard e le normative di sicurezza.
Per consentire il riciclaggio e il riutilizzo del materiale senza comprometterne la qualità.
SOLUZIONI DI IMBALLAGGIO
CONTESTO
I rifiuti di imballaggi monouso al dettaglio stanno crescendo a un ritmo allarmante e rappresentano una grande sfida per la comunità del design. Con i moderni modelli di consumo che passano dalla vendita al dettaglio fisica a quella online e le merci vengono spedite in tutto il mondo, la logistica e l’impatto dei materiali degli imballaggi sono aumentati drasticamente in complessità. Le merci attraversano molte fasi di imballaggio e disimballaggio prima di raggiungere le mani del consumatore finale. Enormi quantità di rifiuti vengono generate lungo le catene di approvvigionamento, da produttori, centri di distribuzione, inventari digitali e sistemi di consegna logistica locale. Gli imballaggi per la vendita al dettaglio sono costituiti da polimeri ad alte prestazioni per lo più non degradabili o materiali fusi compositi, accoppiati con fibre organiche e film metallici sottili, per superare test di caduta meccanica, sicurezza alimentare e standard di resistenza ambientale. La funzione più importante dell’imballaggio per la vendita al dettaglio è proteggere il prodotto da contaminazione, danni causati dall’acqua e urti durante il trasporto. Etichettare semplicemente le cose come “degradabili o riciclabili” per far sentire i consumatori meno in colpa per il loro comportamento basato sulla convenienza è solo marketing. Tutto è degradabile prima o poi ma il lasso di tempo è cruciale.
SFIDA
Design di imballaggi per la vendita al dettaglio monomateriale che può essere completamente riciclato o completamente degradabile.
Imballaggi progettati per più vite: adattabili a diverse dimensioni/categorie di prodotti, estendendo l’uso dall’inventario al negozio, dal negozio all’esposizione, dall’esposizione al consumatore, dal trasporto al magazzino o al negozio, al consumatore e infine ai contenitori per la raccolta differenziata.
PROGETTI DI INNOVAZIONE CONSAPEVOLE
CONTESTO
La responsabilità sociale è un elemento cruciale dell’innovazione. Abbiamo bisogno di più rispetto e consapevolezza, per quanto riguarda chi produce le nostre cose e le loro condizioni di lavoro, come gli standard di produzione influenzano le comunità locali e l’impatto ambientale della distribuzione di massa. Tutto ci arriva con una storia, che spesso rimane taciuta, quindi i consumatori contribuiscono inconsapevolmente a un anonimo atto collettivo di degrado. La trasparenza e la responsabilità sono ingredienti chiave per coinvolgere i consumatori e renderli agenti collaborativi del cambiamento. In questo stato d’animo, il riutilizzo e il riciclo diventano la norma, dando vita a nuovi processi, materiali, filiere e narrazioni.
SFIDA
Il Premio sarà assegnato a persone e organizzazioni impegnate a sperimentare, innovare, inventare. Il valore dei progetti non è solo nel risultato finale, ma nel processo stesso.
La Giuria è stata rappresentata da un team di esperti internazionali, con competenze e specializzazioni diverse, qualificati per valutare le diverse tipologie di progetti.
I FINALISTI
PROGETTO
Gerd Pfarré – Siri Maria Bahlenberg – Rui Peng – Snohetta – Studio Bailey Fontaine – Polimero – Milos Ristin – Inflou+ Conjuntos Empaticos – VYDC – Overtreders W & bureau SLA – Visioni – Arsenio Rodríguez – Elisa Gatti- Atelier Dall’Osso – Johamnes FCM Puylaert – CSSNV – Jongdae Ryu – Thierry Jeannot – Alcarol – Joss – Chelsea Alyssa Lombardo – Ginevra Taccola – Emanuele Enrico Magenta – Atelier van Lieshout – Federica Cammarota – AIEVL con Studio Hand e Robries – Annabella Giorgio – Terence Cotone – Giorgia Montanari – Astuto – Monica Kelly- Marco Ripani – Nodo, Nerd sull’esperienza di progettazione
TESSILI PER LA CASA
Nelly Song – Studio Submarina – Ekaterine Asatiani – Margherita Marchioni – Design Lab San Patrignano – Guglielmo Amore – Artista di tessuti di scarto – Giovanna Ferrari- Loredana Bonora Tiziano Guardini – Non solo usare di meno – Emma Clerici – Shaun Borstrock – Brett Gui Xin – Lorenza Bozzoli Design – Ulisse Martel – Veronica Gallinger – Kiki van Eijk – Lia Bosch
SOLUZIONI DI IMBALLAGGIO
Ricardo Mulas – Marcela Moisson – Margarita Irene Talep – Ondrej Ludvik – Samuel Chavez Karlstrom – Mirjam Lois de Bruijin – Giani Galeano – Luca Paolo Gnizio
PROGETTI DI INNOVAZIONE CONSAPEVOLE
Lorenzo Pisoni – Davide Bassetti- Iris Overeeem – Latra – Maria Gimeno – Moreno Dominikus Schweikle – Il nuovo grezzo – Joe Velluto – Asilo Infantile Domenico Boldrini – Marcos Worms – Klarenbeek Dros con l’atelier Luma – Ginevra Taccola – Ghina Nabilah – Ricardo Tovar Rodríguez – Ivan Voitovič – Zoe Jo Rae – Filippo Mantilla – Marco Paganucci- Amir Afshar – Lune e Duuk van Dijk – mandaki – MaccaBot – Matej Jansky – Massimiliano Adami – Nicola el Kadiri
